La cappa, componente indispensabile in cucina, funzionale ed elemento d’ arredo

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Sergio Treglia

La cappa, componente indispensabile ormai in cucina non è più soltanto un oggetto funzionale, ma anche un importante elemento d’arredo che può dare carattere allo spazio e far cambiare il volto all’intera cucina.
Elettrodomestico a tutti gli effetti non è sempre semplicissimo da scegliere e acquistare e spesso porta con sé qualche perplessità per quanto riguarda lo spazio in cui è inserita e la capacita di aspirazione.
Si spera che questo articolo ci possa aiutare a comprendere meglio come divincolarci nel vasto mondo delle cappe e quali sono le regole base della corretta installazione.
 

 Aspirante o filtrante?
Si inizia valutando se occorre installare una cappa di tipo aspirante o filtrante e se la cucina è dotata di una canna fumaria o valutare la possibilità di poterne creare una nuova per l’espulsione di fumi e odori. –  Spiega l’architetto designer Sergio Treglia –  «Bisogna anche pensare al tipo di collocazione e questa è vincolata alla conformazione della cucina e degli arredi già presenti o che si andranno a realizzare».
È altresì necessario capire qual è la potenza di ricambio d’aria (L/h) – avverte l’architetto – e se questa è sufficiente per la dimensione della stanza dove la cappa sarà inserita.
Essendo poi la cappa un oggetto che viene utilizzato durante la permanenza delle persone nella stanza, è sempre importante accertarsi preventivamente di quanto questa sia rumorosa. Una buona cappa dovrà essere, infatti, il meno fastidiosa possibile.

L’aspetto che riguarda la questione del rumore è un tema caldo per i produttori di cappe da cucina, che dedicano molte risorse allo studio di motori che a parità di prestazioni abbiano una rumorosità ridotta.
Alcuni hanno ideato diversi sistemi e accessori per diminuire il rumore come pannelli fonoassorbenti, silenziatori o sistemi brevettati integrati, tutti studi e accorgimenti che si evolvono di continuo e che stanno creando una sempre più ampia panoramica di soluzioni e costi.

Bisogna premettere che ormai la maggior parte delle cappe presenti sul mercato nascono con la doppia funzione, hanno quindi la possibilità di essere utilizzate in modalità filtrante o aspirante; basta, in fase di montaggio, predisporre una funzione piuttosto che l’altra.
Il vantaggio delle cappe filtranti è quello di poter essere istallate facilmente senza opere murarie né di supporti tecnici particolari. Interventi al contrario necessari per una cappa aspirante che deve essere collegata ad una canna fumaria dedicata e installata da personale qualificato.

Un contro delle cappe filtranti è legato ai filtri appunto: in media, quelli ai carboni attivi antiodore, devono essere sostituiti ogni quattro mesi, mentre quelli antigrasso devono essere lavati periodicamente.
Le cappe aspiranti, in questo, garantiscono prestazioni più elevate per ciò che concerne il ricambio d’aria in quanto espellono vapori e odori della cottura all’esterno del locale, richiamando aria pulita e garantendo una corretta areazione dell’ambiente.

Tale condotto può essere a vista o nascosto,ciò che cambia è la manutenzione, oltre ovviamente all’estetica, visto che sempre più spesso la cappa può essere un oggetto d’arredo che dà carattere all’intera stanza – spiega l’interior designer–.
Per ciò che riguarda la praticità, la maggior parte delle cappe con condotto a vista è ispezionabile in caso di problemi e guasti.

4. Qual è la cappa adatta per una cucina open space?
In questi ambienti la cappa può essere inserita in una lama di cartongesso che permette il collegamento del condotto con l’esterno per una maggiore ventilazione ed eventualmente vi si può nascondere un motore suppletivo per ottenere un migliore ricircolo dell’aria.
In spazi ampi è importante avere un’ottima qualità dell’aria e se la cucina è direttamente collegata al salotto a ad altri ambienti della casa spesso non è sufficiente una cappa tradizionale.

La lama di cartongesso può inoltre ospitare l’illuminazione diretta dell’ambiente. Se la cappa serve per separare l’ambiente living dalla cucina, anche la lama può essere messa in evidenza, in questo modo valorizzerà l’elemento, non tutto deve esser necessariamente nascosto.

Quale design scegliere?
Ultima, per elenco ma non per importanza, considerazione da fare – continua Sergio Treglia – riguarda l’estetica: la cappa dovrà “dialogare” con la cucina. Consiglio di non seguire le mode del momento, ma di scegliere un modello che piaccia e che si integri nell’ambiente, qualcosa che possa ben armonizzarsi con i materiali e i colori scelti.
Una buona cappa non ha proprio dei costi irrisori, quindi va scelta con molta attenzione e giudizio, i modelli possono essere da parete, da piano, sottopensile, ad isola o ad angolo. Alcuni modelli saranno in primis scartati dalla vostra cucina, ma in generale vi assicuro che vi perderete in un mondo di soluzioni e prestazioni che vi affascinerà!

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