Cari amici, oggi voglio parlarvi di cucina, tuttavia non intendo farlo da architetto, ma da fruitore di uno spazio sempre più “cuore della casa”.
Pertanto sono lieto di fornirvi qualche suggerimento in merito a quali sono i dettagli da valutare con grande attenzione quando si progetta una cucina.
Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non si sia pentito di un errore commesso durante la progettazione della propria cucina, da solo o con l’ausilio di un architetto o arredatore. Si vorrebbe tornare indietro, cambiare, ma ci si ritrova a leccarsi le ferite (metaforicamente parlando) e ad augurarsi di non sbagliare più. Ergo, dopo un confronto con gli altri arredatori, ecco alcuni utili promemoria per chi sta progettando o ristrutturando la propria cucina.
1. Illuminazione: Dall’alto e non solo.
Fiat lux, tanto per citare i latini. L’impianto elettrico va curato con attenzione, poiché è uno di quei punti sui quali, a lavori ultimati, sarà difficile porre rimedio.
Il consiglio è di evitare luci indirizzate sulla testa: paradossalmente potremmo creare ombra col nostro stesso corpo. Un ottimo suggerimento potrebbe essere il ricorrere a faretti sottopensile, discreti e funzionali.
2. Prese della corrente a vista
Altra nota dolente è legata alla posizione delle prese della corrente aggiuntive, destinate magari a piccoli elettrodomestici che non utilizzeremmo di frequente. Il consiglio: cerchiamo di renderle pratiche, tuttavia troviamo qualche escamotage per renderle non troppo evidenti.
3. Piano cottura a induzione: Sì, ma col contatore adeguato
Promosso a pieni voti il piano cottura a induzione, tuttavia assicuriamoci di avere un contatore elettrico adeguato. Ad esempio: se il contatore è da 3 kWh si rischia di far saltare la corrente, quindi meglio portarlo a 6 kWh per poterne sfruttare le caratteristiche senza pensieri. L’impianto elettrico è fondamentale. Ergo, non sottovalutiamo questa spesa (ridotta, in fin dei conti) e preoccupiamoci della funzionalità.
4. Riorganizzare lo spazio: Il piano cottura accanto al lavello
Razionalizziamo lo spazio cominciando dalle cose, apparentemente, più scontate ma, talvolta, non prese nella giusta considerazione. È il caso del piano cottura che non sempre viene posizionato accanto al lavabo. Un’ottima idea potrebbe essere pure quella di frapporre un elettrodomestico (magari la lavastoviglie), così da avere un ulteriore piano d’appoggio e separare l’acqua dal fuoco.
5. Paraschizzi con fughe
Evitiamo, in questo caso, le mattonelle. Lo sporco e i batteri di depositano nelle fughe tra le mattonelle. Inoltre non sono il massimo della praticità nell’atto della pulizia. Le alternative? Il vetro o il quarzo. Non hanno fughe, inoltre sono molto resistenti anche a detergenti più aggressivi.
6. Vasca grande o vaschette per il lavello?
In questo caso siamo noi a fornirvi una dritta: decisamente meglio un’unica vasca grande, specie se in casa disponiamo di una lavastoviglie. La vasca grande sarà di grande aiuto per lavare pentole o altre stoviglie che non possiamo lavare se non manualmente.
7. Cestone scorrevole oppure armadietto?
Altro dilemma amletico. In questo caso, lasciamo che a parlare siano la praticità e l’abitudine a vivere e gestire un ambiente. Il cestone ha il pregio di essere pratico, poiché ci permette di vedere il contenuto all’apertura, ma è più costoso e modifica il disegno della cucina. Per ridurre le spese, meglio scegliere i classici sportelli. Il loro unico difetto è quello di costringerci a piegarci per vedere cosa c’è in fondo.
8. Scomparti e divisori in tutti i cassetti
Evitiamo l’eccessiva razionalizzazione degli spazi, non riempiendo all’inverosimile i cassetti di scomparti. Sono pratici, senza alcun dubbio, ma il troppo storpia (caro vecchio detto sempre attuale), inoltre si corre il rischio di ridurre lo spazio, incappando in un paradosso.